Mentre stanno arrivando gli auguri di inizio 2025 per il biglietto di ATLAS di quest'anno, mi è venuta voglia di misurare quante persone avessero negli anni partecipato a questo appuntamento annuale che esiste dal 2010. Sono allora andato a recuperare il numero di concorrenti ai biglietti, e, essendo un fisico sperimentale, non ho potuto esimermi da farne un grafico.
La memoria è una cosa strana. Mentre preparavo i dati per il grafico, ho dovuto scavare attraverso i meandri del blog per convincermi di aver veramente dimenticato di offrire il biglietto di auguri di ATLAS all'inizio del 2016. E dire che la cosa non dovrebbe stupirmi troppo: che l'inverno a cavallo tra il 2015 e il 2016 sia stato un periodo infernale lo ricordo piuttosto bene, e lo avevo raccontato pure con un certo candore su queste pagine. Quello che nel marzo del 2016 non sapevo ancora era che la fatica fisica e mentale di quei mesi l'avrei pagata cara in un futuro prossimo, ma questa è un'altra storia. [1]E ci sarebbe da chiedersi se l'esplosione di malessere con cui ho dovuto fare i conti nel 2017, e sulla quale su queste pagine sono stato molto discreto, fosse una conseguenza della prostrazione precedente, o se invece l'iperlavoro non fosse almeno un parte un rifugio, una forma di auto-medicazione per tentare di tenere a bada il malessere in agguato.
Sta di fatto che, 2016 a parte, ci sono in media circa 56 lettori di Borborigmi che si manifestano tutti gli anni per provare a ricevere il biglietto di auguri di ATLAS. Ci sono stati momenti in cui eravate di più (c'è un chiaro picco intorno al 2014, eco della scoperta del bosone di Higgs, e forse, della pubblicazione di Particelle familiari), e forse siete un po' di meno negli ultimissimi anni (ma stiamo probabilmente discutendo di fluttuazioni). Mi pare però di poter dire che questa cinquantina resta più o meno fedele, nonostante i miei ritmi di scrittura si siano rarefatti, gli interessi cambino, e mezzi e formati invecchino. [2]Per non parlare del sottoscritto Non so dire quanti lettori siano gli stessi e quanto ricambio ci sia invece stato, [3]Potrei forse fare un'analisi più dettagliata, ma richiederebbe un po' troppo lavoro manuale ma trovo confortante pensare che ci siano un gruppetto di persone a cui piace ancora passare da queste parti, e spenderci un po' di tempo. Grazie.
C'è ancora tempo per i biglietti di auguri del 2025. Non esitate, non costa nulla, e a me fa piacere spedirli (ma i commenti per concorrere andate a farli su questo post, please 😉 )
Note
↑1 | E ci sarebbe da chiedersi se l'esplosione di malessere con cui ho dovuto fare i conti nel 2017, e sulla quale su queste pagine sono stato molto discreto, fosse una conseguenza della prostrazione precedente, o se invece l'iperlavoro non fosse almeno un parte un rifugio, una forma di auto-medicazione per tentare di tenere a bada il malessere in agguato. |
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↑2 | Per non parlare del sottoscritto |
↑3 | Potrei forse fare un'analisi più dettagliata, ma richiederebbe un po' troppo lavoro manuale |
GIGI dice
Ciao Marco, ancora auguri e saluti da 1/56 che ti segue da tempo immemorabile (complice la mia perdita di memoria).
Certo rimpiango le tue passeggiate con il cagnolino (vedi, non ricordo il nome) alla scoperta della fisica e di bestiole selvaggie, ma rimane la simpatia (sentire comune) con una persona stimo.
Stai forte.
sempre GIGI da Bologna, anche se la e-mail cambia.
Marco dice
Ho scoperto il blog con il tuo libro, poi ho preso strade differenti per mio percorso di vita che mi ha portato ad approfondire altri tecnicismi, per poi tornare inevitabilmente su alcuni aspetti della fisica. Ora quindi un ri-avvicinamento che spero più stabile, duraturo e maturo, come arricchimento personale.
Gabriele dice
Ciao Marco, con gli auguri ci azzecco poco, e quando conta qualcosa di non matematicamente modellabile ... beh ci rinuncio, scommetto solo se sono già certo e sicuro di aver vinto (... ti piace vincere facile!!) soprattutto se gli alti non hanno la mia certezza.
Mi incuriosiva la storia dei doppi fotoni di fine 2015, ammetto di non aver voglia di cercare e e leggere post per 10 anni per scoprire cosa era in realtà: si può avere un sunto? Fu una scoperta oppure errori strumentali?
Grazie in anticipo
Marco dice
Nessun errore strumentale fu trovato, e cercammo veramente dappertutto. La conclusione fu che si trattava di una fluttuazione statistica, di quelle che, per quanto rare, possono capitare. E dunque, ovviamente, niente scoperta.