A volte vale la pena di tornare bambini. (...) Bisogna impegnarsi, per riuscire. Serve levarsi l'armatura che ci aiuta a sopporta le battaglie di tutti i giorni. Ma se riusciamo a sottrarci al cerimoniale sempre identico della vita di città possiamo riscoprire tempi, modi e rituali che precedono l'epoca della razionalità a ogni costo. Serve umiliarsi, cercare, sottoporsi a prove e ancora non basta: per arrivare alla meta dobbiamo trovare sulla nostra strada dimostrazioni, o almeno segni, indizi, frecce in grado di guidarci. (...) Solo così possiamo riscoprire il senso più profondo del nostro viaggio sulla terra, e trovare il coraggio necessario per liberarci dalla zavorra delle cattive abitudini, delle paure e dei pregiudizi. (...)
Ogni tanto, nella vita di una persona, serve una stagione speciale, un tempo consacrato a dormire ogni sera sotto un tetto diverso e a sentirsi a casa ovunque. Persi come ci sentiamo dentro un labirinto, abbiamo bisogno tutti quanti di un itinerario sacro da percorrere sino infondo, senta presunzione e senza inganni. Un percorso sicuro, che ci metta in contatto con chi è vissuto prima di noi, con chi vive la nostra stessa esistenza e con chi percorrerà le nostre orme; solo in quella vertigine che traversa i tempo potremo ascoltare la vibrazione di una promessa sublime, quella di un'esistenza nuova, da vivere finalmente in pace con gli uomini e con Dio.
da "Il sogno del drago", di Enrico Brizzi
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