Nel caso vi foste persi la notizia, qualche giorno fa i protoni hanno ricominciato a circolare dentro LHC. La pausa invernale è terminata, e le operazioni per far ripartire l'acceleratore sono riprese nel corso del weekend.
Non ci sono ancora collisioni, ma già qualche beam-splash è stato prodotto, mandando a sbattere i fasci contro i collimatori chiusi, e registrando lo spruzzo di particelle prodotte nei rivelatori, per verificare che fossero accesi e svegli, pronti a misurare quello che passa. Ecco un'immagine di cosa ha visto ATLAS, che per l'occasione si è prontamente acceso come un albero di Natale.
Nel caso non capiate bene che cosa sia beam-splash, ne avevo già parlato in passato con più particolari nel 2009 e nel 2015, vi rimando a quegli articoli per ripassare.
Quello che ci attende adesso è un periodo di recommissioning, ovvero di prove con i fasci per verificare che circolino a dovere nell'acceleratore in entrambi i sensi e alla giusta energia, prima di provare a farli collidere. Secondo la versione più recente del programma di LHC, le prime collisioni del 2017 sono previste per fine maggio: l'acceleratore è persino un po' in anticipo rispetto ai piani, e noi degli esperimenti gli corriamo dietro per essere pronti.
Nel corso del 2017, se tutto va bene, dovremmo accumulare più o meno il doppio dei dati collezionati tra il 2015 e il 2016, per arrivare a un totale di circa 100 femtobarn inversi. Difficilmente prima dell'inverno 2017-2018, però, saremo pronti a pubblicare nuovi risultati con questi dati, anche considerando che molte delle analisi dei dati collezionati nel 2016 non sono ancora terminate. Penso che attraverseremo un periodo di transizione di qualche mese, con i risultati attualmente in incubazione che usciranno uno dopo l'altro, a secondo del grado di maturazione, con una pausa di silenzio autunnale dedicata a capire i dati nuovi. A meno, come sempre, che non ci siano sorprese.
A proposito di risultati legati alle analisi dei dati collezionati nel 2015 e 2016, se avete prestato attenzione alle notizie, recentemente ci sono stati un paio di annunci di misure interessanti, uno da parte di LHCb e l'altro da ALICE. Non ho avuto tempo di commentarli, e qualche lettore mi ha chiesto lumi altrove. Proverò a trovare il tempo per scriverci sopra qualcosina, specie sul risultato di LHCb.
Marco Muroni dice
una delle vostre ricerche è direzionata sulla possibilità di verificare sperimentalmente i prodotti dei decadimenti che possano rivelare l'esistenza di altre dimensioni oltre a quelle comunemente conosciute ?
Marco dice
Ciao Marco,
Se per "altre dimensioni" ti riferisci all'esistenza di dimensioni aggiuntive rispetto alle quattro (tre spaziali e una temporale) che sperimentiamo nella vita di tutti i giorni, allora la risposta è "si!". Ci sono molte teorie fisiche che, per spiegare fenomeni per i quali i Modello Standard non basta, postulano l'esistenza di dimensioni aggiuntive, una lista abbastanza esaustiva si trova su wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Extra_dimensions