(L'ultima estate è un esperimento di scrittura post-adolescenziale postuma, ispirato al podcast Mortified. Ho scritto questo testo tra l'estate del 1994, l'autunno del 1997 e la primavera del 1999, ma se passate il mouse sui numerelli appariranno dei box di commento scritti oggi, a più o meno 20 anni di distanza. Questa è la prima puntata.)
Questa è la storia delle mie vacanze dell’estate del 1994.
Perché mi sia venuto in mente di scrivere di quell’avventura che molti dei miei compagni di viaggio vorrebbero dimenticare è semplice: a più di tre anni di distanza [1]Sto scrivendo nell'autunno del 1997. Finirò di mettere a posto il testo nella primavera del 1999, per poi stamparlo e distribuirlo ai protagonisti della vacanza, che in generale all'epoca non sembrarono apprezzare moltissimo. Figuriamoci adesso. mi è tornato in mano il diario che avevo tenuto allora, per tutta la durata di quei giorni strampalati. Quella che era stato prima una divertente compagnia nel viaggiare, presto era diventato un rifugio, un modo per ritagliarsi uno spazio personale, e contemporaneamente anche un’istituzione, un appuntamento quotidiano [2]Appuntamento quotidiano nel senso che io scrivevo sul mio taccuino ogni giorno prima di andare a dormire, e solitamente i miei compagni di viaggio chiedevano di leggere il resoconto il giorno dopo, per scoprire cosa avevo deciso di raccontare, e come. per tutti. Rileggerlo oggi [3]Nel 1997. mi ha fatto ridere, ridere di cuore: quante cose sono cambiate da quell’agosto! Quelle che alcuni dei miei amici chiamano le “vacanze pacco” sono state probabilmente la fine di molte cose e – perché no? – l’inizio di un cambiamento nel modo di vivere insieme del nostro gruppo di amici e dei rapporti tra molti di noi. O forse era soltanto la nostra adolescenza che dava gli ultimi colpi di coda. Ma andiamo con ordine.
Prima di cominciare a raccontare come nacque l’idea di quel viaggio bisogna che dica qualcosa su cosa c’è in queste pagine: una parte – quella in corsivo – è il diario vero e proprio, scritto in quei giorni [4]Dell'agosto 1994., copiato così com’è dal libricino che ho ritrovato. L’altra, il testo normale, sono aggiunte, ricordi, pensieri scritti ora [5]Tra il 1997 e il 1999., per completare il racconto, colmare qualche buco o aggiungere cose che da allora ad adesso mi sono girate per la testa e ho voglia di raccontare [6]E poi ci sono le note a piè di pagina, che ho aggiunto per la versione pubblicata sul blog nel 2016!.
Antefatto
Le mie vacanze dell’agosto del 1994 sono state essenzialmente un viaggio di una quindicina di giorni, in macchina, da Torino per la Romagna e la Toscana, passando per la Liguria. Beh, i progetti inizialmente erano diversi, ma questa è un’altra storia. Si pensava di andare a Malta – in aereo, persino! [7]Nel 1994 ho 21 anni e pochissimo soldi in tasca, l'idea di viaggiare in aereo mi sembra un lusso sfrenato. –, ma poi, per via della mancanza dei posti per tutti e per altro ancora, all’ultimo momento si è optato per questo giro. Certo questa decisione non è stata semplice, tanto che io ad esempio non ero nemmeno a casa a Torino mentre si scopriva che non si poteva partire per Malta – ero sotto la pioggia al campo scout a S. Anna di Vinadio, ma anche questa è un’altra storia. [8]Nel 1994, tra le altre cose, sono un capo scout dell'Agesci. Per chi mastica di scoutismo: sono entrato in Comunità Capi da qualche mese, faccio servizio nel Reparto di cui sarò Caporeparto fino al 1998. Lo scoutismo pervade la mia vita e quella dei miei amici, e nel racconto la cosa si sentirà non poco. I tentativi di comunicare i cambiamenti di programma, poi, hanno provocato incomprensioni e scazzi fra tutti o quasi tutti già una settimana – perbacco! – prima della partenza. Ma non divaghiamo: sta di fatto che alla fine, tornato dal campo piovoso, la decisione è presa: si parte!
Si parte!
Già, si parte. Neanche fosse così semplice. Tutti i componenti della compagnia hanno esigenze diverse per tempi e luoghi, così non partiamo assoluta- mente insieme, bensì “scaglionati”, con appuntamenti vari. Il primo allegro contingente è formato da me, Cassandra [9]Come accennavo, ho cambiato i nomi dei protagonisti di questo racconto, per rispettarne la privacy, e per non farmi sparare. Le identità della maggior parte dei miei amici sarà astutamente nascosta dietro ai personaggi del cartone animato L'ape Maia. – la mia ex fidanzata, allora ancora in carica – e i nostri amici Willi e Tecla, ma non sarà un gruppo stabile per molto. Willi ha deciso di venire con noi per una parte del viaggio, ma come antipasto prima della sua vera vacanza, il viaggio negli States con Beatrice! [10]Per i poco esperti di cartoni animati degli anni '80, Beatrice è la figlia dell'ape regina de L'ape Maia, e l'erede al trono dell'alveare. Appare solo nell'episodio dell'incoronazione, e quindi va benissimo per difendere l'identità dell'allora morosa di Willi, ché Maia mi serve per un'amica che appare più spesso nel racconto. La partenza è quantomeno bizzarra: per essere un viaggio in automobile, noi intanto partiamo in treno, poi si vedrà. Andiamo in Liguria, a Genova, a fare tappa da Max, che è un altro nostro grande amico – ma anche questa è un’altra storia. La prima pagina del diario porta questa citazione:
... e le sere ritornare dalle gite della scuola, sui sedili in fondo alla corriera, dove si imparava a dire le parole dell’amore che nessuno a scuola mai insegnerà...
(E. Finardi)
ma non mi ricordo se veramente l’ho scritta subito alla partenza o aggiunta poi nel viaggio, chissà quando e perché.
Note
↑1 | Sto scrivendo nell'autunno del 1997. Finirò di mettere a posto il testo nella primavera del 1999, per poi stamparlo e distribuirlo ai protagonisti della vacanza, che in generale all'epoca non sembrarono apprezzare moltissimo. Figuriamoci adesso. |
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↑2 | Appuntamento quotidiano nel senso che io scrivevo sul mio taccuino ogni giorno prima di andare a dormire, e solitamente i miei compagni di viaggio chiedevano di leggere il resoconto il giorno dopo, per scoprire cosa avevo deciso di raccontare, e come. |
↑3 | Nel 1997. |
↑4 | Dell'agosto 1994. |
↑5 | Tra il 1997 e il 1999. |
↑6 | E poi ci sono le note a piè di pagina, che ho aggiunto per la versione pubblicata sul blog nel 2016! |
↑7 | Nel 1994 ho 21 anni e pochissimo soldi in tasca, l'idea di viaggiare in aereo mi sembra un lusso sfrenato. |
↑8 | Nel 1994, tra le altre cose, sono un capo scout dell'Agesci. Per chi mastica di scoutismo: sono entrato in Comunità Capi da qualche mese, faccio servizio nel Reparto di cui sarò Caporeparto fino al 1998. Lo scoutismo pervade la mia vita e quella dei miei amici, e nel racconto la cosa si sentirà non poco. |
↑9 | Come accennavo, ho cambiato i nomi dei protagonisti di questo racconto, per rispettarne la privacy, e per non farmi sparare. Le identità della maggior parte dei miei amici sarà astutamente nascosta dietro ai personaggi del cartone animato L'ape Maia. |
↑10 | Per i poco esperti di cartoni animati degli anni '80, Beatrice è la figlia dell'ape regina de L'ape Maia, e l'erede al trono dell'alveare. Appare solo nell'episodio dell'incoronazione, e quindi va benissimo per difendere l'identità dell'allora morosa di Willi, ché Maia mi serve per un'amica che appare più spesso nel racconto. |
Marco Fab dice
Ecco, se potessi tornare indietro nel tempo (oltre ad altre cose) mi donerei una moderna macchina digitale e mi direi (al mio omologo del passato) "registra i momenti belli con i tuoi/miei amici"
Così nel futuro (cioè ora) me li riguarderei volentieri. Mi mancano terribilmente!
Le risate di una volta sono solo echi