C'è stato un periodo in cui averi scritto un articoletto di questo genere un giorno si e uno no. Oggi il tempo di fare la cronaca in diretta non lo trovo facilmente, ma questa è una notizia importante da dare. LHC è ripartito, e si preannunciano tempi interessanti.
Sui giornali del mondo intero la settimana scorsa faceva furore la notizia di una faina che avrebbe messo in ginocchio l'acceleratore. Non è falso, ma la notizia è stata decisamente esagerata. In effetti due settimane fa, una faina si è intrufolata nell'area nel mezzo della campagna che ospita alcuni dei trasformatori che alimentano l'acceleratore. Saltando su un trasformatore che porta 66000 Volt, la faina ha provocato un arco voltaico che ha nell'ordine: 1) arrostito la povera bestia, pace all'anima sua; 2) danneggiato il trasformatore; e 3) fatto saltare i "salvavita" che proteggono l'alimentazione dei magneti di LHC e di 3 dei 4 esperimenti. Dopo i controlli di rito e un po' di lavoro di riparazione, a metà della settimana passata LHC era di nuovo pronto a partire. Cosa volete farci? È il destino delle installazioni industriali nella campagna, che siano per ricerca o altro, quello di fare regolarmente i conti con la natura che cerca di riconquistare il suo spazio. Se il trasformatore in questione fosse stato un po' più là, probabilmente sarebbe rimasta al buio Ginevra.
Tra gli aspetti buffi della questione, ovviamente il modo con cui la non-notizia si è propagata sui media del mondo. Le faine sono famose per mangiucchiare i cavi, specie dei motori delle automobili, e dunque sui giornali la faina avrebbe "rosicchiato" il cavo a 66 kV (ve lo immaginate?). Pare poi che durante lo scorso weekend più di un museo di storia naturale volesse recuperare il corpo della bestia per impagliarlo (ma perché? Per poter fare l'etichetta "la faina che ha fermato LHC"?), salvo trascurare il fatto che, se prendete un piccolo mammifero e lo fate attraversare dalla corrente generata da 66 kV, non ne resta molto da impagliare. Infine, la traduzione di "fuine" pare essere stata problematica in tutto il mondo: tra gli anglofoni è diventata "weasel" (che vuol dire "donnola", mentre la faina è un "beech marten"), in Italia ho spesso letto "donnola", probabilmente direttamente tradotto dall'inglese. Mah.
LHC è ripartito, collidendo protoni a un'energia nel centro di massa di 13 TeV. È la stessa energia delle collisioni raccolte nel 2015, ma la quantità di dati che ci aspettiamo tra qui e l'estate potrebbe già essere tripla di quella dell'anno scorso, e dieci volte tanto entro la fine dell'anno. Se avete seguito l'eccitazione della fine dell'anno, capirete che aspettiamo questi dati con una certa ansia. C'è davvero una nuova particella che si nasconde tra i dati? Siamo alle soglie di una nuova rivoluzione nella nostra comprensione del mondo? O invece la Natura, severa maestra e subdola lanciatrice di dadi, ci ha riservato una fluttuazione che sparirà tra qui e luglio? I prossimi tre mesi saranno molto interessanti, e altrettanto densi.
lisa dice
Al TG nazionale hanno detto che la "donnola" era scesa per 100 m fin dentro il tunnel...
Marco dice
Giornalismo di qualità 🙂
Luca dice
Ma quale tunnel, quello dei neutrini? 🙂
GIGI dice
Grazie Marco, storia divertente e che per di più mi era sfuggita.
Così avete già il nome per la nuova particella, che DEVE esserci, sennò come ci divertiamo noi?
Particella BM oppure PBM: poor beech marten.
My_May dice
Il nome della nuova particella a sto punto deve è essere per forza "faina" che tradotto dall'inglese diventerà per i giornalisti italiani donnola 🙂
L'unico inghippo sta nel fatto che poi qualcuno penserà che ne abbiate trovate due...mha!
ciao alla prossima 😉
yopenzo dice
"... la Natura, severa maestra e subdola lanciatrice di dati, ..."
bel refuso!
Marco dice
Un effetti, dati invece di dadi non sta male 🙂 (ma correggo, grazie!)