Irene ha detto la sua sul weekend a Camogli, e la nostra scappata familiare al Festival della Comunicazione:
È bello ed entusiasmante constatare quanti festival l’Italia si ostini ad organizzare. Nel finesettimana in questione, stando alla radio, ce n’erano contemporaneamente a Venezia, Mantova, Roma, Sarzana, Camogli... Chi più ne ha, più ne metta. Del Cinema, della Mente, della Letteratura, della Comunicazione, del Libro di viaggio. A quello cui ho avuto la fortuna di assistere io c’era un sacco di gente che aveva l’aria di divertirsi, malgrado si parlasse di guerre e fisica delle particelle. Morale: la curiosità va coltivata, anche e soprattutto in tempi in cui non ci sono risposte facili.
Il resto lo trovate sul sito de La Stampa, alla voce Vivere altrove.
GIGI dice
Ehi, dove mangiava Mazzini?
Sì. Oggi c'è troppo di tutto. Troppi festival, troppi cellulari, troppi posti dove è stato qualcuno (ma mai tanti quanti quelli dove è stata Sissi, Imperatrice d'Austria Ungheria).
La curiosità va certo coltivata, ma con un diserbante che bruci le risposte "fake".
L'è dura... La Critica di Kant è esaurita, ma ci sono tanti critici televisivi, cinematografici e musicali; tanti commissari tecnici del pallone e tanti politici pallonari...
Comunque tiremm'innanz.
Buon lavoro, Irene, Marco e Giulia.
Marco dice
Che tu ci creda o meno, apparentemente Mazzini mangiava in un locale di Martigny dove adesso c'è una (buona) steak-house 🙂
GIGI dice
O tempora o mores! Una steak house!
Scherzi a parte, non mettevo in dubbio quello che ha scritto Irene. Dopotutto ogni essere umano mangia e ha mangiato almeno due volte al giorno. Con i sei gradi di separazione e la moderna mobilità è facile imbattersi nei luoghi di chiunque del passato.
Quel che volevo realmente commentare e condividere è "Chi più ne ha più ne metta" e
"la curiosità va coltivata, anche e soprattutto in tempi in cui non ci sono risposte facili".
Con i rischi e le difficoltà che tutto ciò comporta. So che Irene e tu affrontate entrambe le cose e ...Giulia, sono convinto le insegnerete a difendersi dai "fake".
In questo e in tutto il resto: buon lavoro!
PS. Quando siam venuti nel Vallese abbiamo mangiato sempre cucina locale, ma credo che a voi esca dagli occhi!
Marco dice
Sempre scherzi a parte, ti sfido a trovare qualcosa di aperto per cenare in Svizzera la domenica sera! E comunque, alla fin fine, la steak house in questione era piuttosto buona, e l'hamburger "valesano" che ho preso (carne locale, formaggio tipico) era persino stato premiato come alfiere della "valesanità" 🙂
emilio dice
allincontro a camogli ...hai detto che avete visto una particella che assomiglia molto al bosone di higss..vuol dire che non siete certi che lo sia?
complimenti ..sei un buon divulgatore...saluti
emilio
Marco dice
Buongiorno Emilio. La certezza assoluta non è della scienza, che propone solo affermazioni probabilistiche (semplificando molto: "c'è una probabilità del 95% che sia il bosone di Higgs"). Nel caso specifico del bosone di Higgs, la cosa corretta da dire §e che abbiamo scoperto *un* bosone di Higgs (non *il*) nel senso che siamo ragionevolmente sicuri (nel senso probabilistico di cui sopra) che sia un bosone legato al meccanismo di Higgs, ma non che che ne sia uno solo. La frase "che assomiglia molto" sintetizza tutto questo in modo ovviamente molto approssimato!
Renato Scarpa dice
Ciao Marco
Oggi mi e' pervenuto il nr 19 della rivista "asimmetrie" a cui sono abbonato.
A pag. 18 c'e' una bella foto di fisici che festeggiano la partenza del Run 2015
a 13 Tev e mi sembra di vederti in primissimo piano......molto bella..
P.S. Se non fossi tu ti chiedo scusa.....l'unica occasione di vederti di persona era il convegno a Camogli , ma sfortunatamente ero via, e potrei anche sbagliarmi....
In attesa di tue dal CERN...........un afettuoso saluto...
Renato
Fabio dice
Superati i due mesi senza aggiornamenti del blog... ed LHC è ripartito da un bel po' di mesi per cui non credo sia per assenza di cose da dire.
Tutto bene? 🙂
Marco dice
Caro Fabio, non ti sfugge niente 🙂
Sono vivo, ma sono peggio che sommerso, e sono pericolosamente in carenza di sonno ormai da troppe settimane. Un giorno, forse, se riemergo, racconterò. 😉