Una cosa che ho scritto per il numero di DafDaf di Febbraio, provando a raccontare ai bambini, quasi in prima persona, la missione Rosetta di cui tanto si è parlato nell'autunno del 2014.
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Mi chiamo Philae, e cavalco una cometa | Borborigmi di un fisico renitente
GIGI dice
Commento: Bello, simpatico.
Però mi ripropone un problema difficile della divulgazione: stabilire il livello di conoscenze dei lettori o ascoltatori.
Tu spieghi cos'è una cometa paragonandola ad un asteroide, ma non è più facile che un bambino sappia cos'è una cometa piuttosto che un asteroide? Oppure conosce entrambe le parole , ma non ha un' idea precisa di cosa si tratti in entrambi i casi.
D'altronde nelle spiegazioni non si può risalire all'indietro oltre un certo limite, se non altro per motivi di spazio o di tempo. Molto difficile far pareggiare i due piatti della bilancia. Che ne pensi?
Marco dice
Non hai torto: in molti casi la divulgazione si trova costretta a "dare per scontato" un minimo di terreno comune. Non sempre la cosa funziona, anzi. Su spazi così brevi, poi, l'assunzione di base è praticamente obbligatoria, e taglia fuori qualcuno quasi obbligatoriamente.