Sabato pomeriggio pioveva. Una vera sfortuna, se ci pensate, visto che per tutta la settimana un clima mite, assolutamente fuori luogo per l'inizio di Dicembre, aveva sistematicamente scacciato via le nebbie mattutine, e regalato squarci di pomeriggi da inizio autunno, altro che inverno che arriva. E invece.
Il fatto che piovesse non ha però spaventato le migliaia tra bambini, uomini e donne che hanno deciso di correre la Course de l'Escalade, il tradizionale appuntamento podistico per le vie del centro storico di Ginevra il primo fine settimana di Dicembre. E non ha spaventato nemmeno il sottoscritto, nonostante il raffreddore antipatico che mi aveva colto a inizio settimana facendomi interrompere gli allenamenti, e il lavoro frenetico degli ultimi giorni, e i tornado, e le cavallette, e...
Con un cappellino per ripararmi dalle gocce, un pacchetto di fazzoletti in tasca e un'emozione inaspettata difficile da contenere, mi sono piazzato in fondo al plotone dei circa 2000 alla partenza della mia categoria. Obiettivi, i soliti: arrivare in fondo ai 3 giri del centro ginevrino senza schiattare; non fermarsi sulle salite infide che portano alla cattedrale di Saint Pierre; tentare di non arrivare ultimo; farcela magari in meno di 45 minuti.
Le gare di corse hanno sempre qualcosa di miracoloso, soprattutto per il dilettanti come me. Il pavé bagnato delle stradine del centro, dove non pochi sono volati sbucciandosi ginocchia e gomiti, sembrava tenere bene sotto le mie scarpe. Le salite, sulle quali il weekend prima mi ero regolarmente fermato a prendere fiato, si facevano invece affrontare, magari non proprio di gran carriera, ma certamente correndo. E la pioggia, quella, chi la sentiva? Perché mai questa gente al bordo del percorso, tra fiaccole e bicchieri di vino caldo, ha gli ombrelli aperti? Perché porta berretti di lana, guanti? Alla fine mi sono mangiato i circa 8 km della corsa in poco più di 42 minuti, a una media di 5'51" al chilometro veramente inaspettata per quel percorso spaccagambe. E, di nuovo, poco importa se il primo è arrivato 18 minuti prima di me, e se sul terzo giro mi sono fatto doppiare da parecchi, con più fiato e meno vestiti di me. È stata un'esperienza speciale.
All'arrivo l'acquedotto di Ginevra offriva a tutti i corridori bicchieri di acqua del sindaco, i commercianti tè caldo e banane, e l'associazione dei panettieri un panino per riprendere le forze. Al liceo Calvino le docce calde messe a disposizione erano di un pulizia incredibile, nonostante le centinaia di persone che le hanno usate durante la giornata. E, dopo aver visto passare i travestimenti della Course de La Marmitte con Giulia ed Irene, sono tornato verso il CERN in tram, con l'abbonamento giornaliero gratuito offerto dall'organizzazione. Magari funziona così a tutte le corse le mondo, ma a Ginevra sembra sempre speciale.
E ormai che sono partito, non mi fermo di certo: quale sarà il prossimo obiettivo?
juhan dice
adesso l'Higgs, più veloce dei neutrini!
Marianna dice
La Silversterlauf dominica prossima a Zurigo? JP e' gia' pronto alla partenza!
Pier dice
La mezza maratona di Maggio 😉
Mauro dice
Il prossimo obiettivo?
Naturalmente la corsa Ginevra-Gran Sasso nel Tunnel Gelmini!!! 😀
Saluti,
Mauro.
pakka dice
@Mauro
Ovviamente una corsa in quel tunnel scombinerà tutte le medie di velocità degli atleti che vi parteciperanno. Io non l'ho voluto dire ma so perchè i neutrini li vanno più veloci:
il tunnel e' in DISCESA!
Mattia dice
Sto sperando di estrarre quale chiave di cifratura abbia usato Marco nello scirvere il post per criptare la frase:
-FINALMENTE CE L'ABBIAMO FATTA, HIGGS C'E' ED HA QUESTA MASSA-
Ce la farò, prima del 13!
Marco dice
Fanciulli, lo sapete vero che siete di una noia mortale? (Mattia, hai provato con il rot13?)
Mattia dice
Ho provato, ma senza risultati, ora vado con Vigenère e il VERME... spero di riuscirci prima del 13!
Claudio E dice
Ho fatto podismo per diversi anni quando ero un ragazzino, ricordo di essermi sempre divertito un sacco, ho visto posti che non avrei mai visitato ed anche città conosciute come Verona o Genova le ho scoperte nei loro angoli non frequentati dai turisti. Correvo con la pioggia, con la neve o col ghiaccio alle 7.00 - 8.00 del mattino, sempre con la stessa divisa, ovvero t-shirt e pantaloncini, non ho mai avuto freddo, ma quanto l'adoravo quel the caldo che distribuivano durante il percorso e al traguardo...
L'organizzazione ricordo che era più o meno la stessa, certo docce non ne ho mai viste però, neanche alla Stramilano... (non so nemmeno se sarebbe fisicamente possibile con tutti quei partecipanti)
Invernomuto dice
Torno adesso da una 10,5Km qui in provincia di Firenze, ho le gambe molli e sono gonfio di endorfine 🙂
No, le corse non sono tutte come quelle di Ginevra; l'organizzazione è un pelo più rozza, lo spogliatoio della parrocchia un po' troppo affollato e le docce, se ci fossero state sarebbero state sicuramente meno immacolate, ma ogni domenica è una ugualmente una bella esperienza. La Corsa è una bellissima droga che da assuefazione, le salite, anche le più dure portano inevitabilmente a splendidi scorci mai visti prima anche se sono a pochi km dalla tua casa, e arrivati in cima... beh... poi c'è la discesa 😉
lallo dice
Grande!! Se poi ti appassioni alla bici si apre un mondo..... sopratutto in Provenza...
Fabiogeda dice
Ora che ho i legamenti nuovi di pacca, dammi sei mesi e comincio la preparazione per la maratona di New York 2012.
Marco dice
Scordatelo: per una maratona ci va almeno un anno, se non vuoi farti male. E visto il ginocchio 🙂
fabiogeda dice
Uff! 🙁 Mi accontenterò dell'iscrizione e poi alla fine del ponte Da Verrazzano scivolerò languidamente in uno Starbucks a recuperare le calorie perse...