Qualcuno sta capendo che che cosa sta succedendo in Italia riguardo al finanziamento alla ricerca?
Da quaggiù il dibattito intorno alla Finanziaria 2007, lo sblocco di fondi e assunzioni, il temuto (e poi ritirato) articolo 42 che avrebbe trasformato gli Enti in "agenzie" arriva piuttosto confuso. La Montalcini prima appoggia, poi ritire e ammette di non aver capito; il ministro Mussi ha i soldi per le nuove assunzioni, poi di colpo i soldi non ci sono più. L'impressione generale è che nessuno sappia bene cosa fare e come farlo, e che nel dubbio si facciano danni.
Fino ad oggi l'analisi del malcontento più esauriente che abbia letto è quella di Bertolucci (INFN) del 3 novembre, che condivido in pieno. Due punti tra i tanti; a proposito della "fuga dei cervelli":
io non sono angosciato dalla fuga di cervelli, perché i cervelli e bene che vadano all’estero, ma se non creiamo un sistema anche per attrarli, la cosa non funziona, perché un sistema sano è un sistema in equilibrio, nel quale il numero di quelli che escono e di quelli che entrano è più o meno uguale. Noi invece abbiamo un sistema fuori equilibrio dove prevale la perdita.
e sul malcostune della "politica degli annunci", nella cui trappola anche questo governo sembra cadere:
i precari potranno essere assunti dal 1° gennaio del 2008, per cui abbiamo di nuovo una politica degli annunci, ma priva di fatti, perché la gente mangia ogni giorno e non possiamo dire alle persone: "per un anno digiuna, perché poi, dal 1° gennaio 2008, ti assumiamo".
A oggi la situazione, pur dopo settimane di emendamenti, non sembra molto migliorata (se non forse sulla questione dell'articolo 42). Per citare uno dei sintomi che mi sembrano peggiori, sono fresche di questi giorni le dimissioni di Walter Tocci, responsabile DS per ricerca e università:
Ho rassegnato le dimissioni da responsabile DS per ricerca e università. Chi ha letto i comunicati precedenti avrà compreso le mie riserve su tante cose che va facendo il governo e anche su quelle che non va facendo. Gli obiettivi del nostro programma elettorale erano ben diversi. Con tanti di voi, sia in pubbliche riunioni sia negli scambi di messaggi, mi ero impegnato, a nome del mio partito, a realizzarli. Non posso non prendere atto dello scarto tra le parole e i fatti.
Manco a dirlo, nella comunità scientifica l'Italia non ci fa una bella figura, si veda per esempio quest'articolo su ll'ultimo numero di Science. Nessuno che si vergogni?
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