Approfittando di una traferta lavorativa a Orsay, Irene ed io ci siamo regalati un weekend a Parigi.
Tutti sognano di andare a Parigi, molti ci vanno almeno una volta nella vita. Ma ritornare a Parigi è un'altra cosa, specie se si conocce qualcuno che ci abita. Così un paio di giorni a Parigi non hanno più nulla a che vedere con il primo tour veloce e sudaticcio di Tour Eiffel, Louvre, battello sulla Senna ed altre attrattive prese d'assalto dalle folle del mondo, a cui tutti si sottopongono almeno la prima volta che sbarcano. Ci si può invece permettere di muoversi lentamente, perdere tempo, godersi la città nei posti meno noti come se ci si abitasse.
Noi siamo fortunati, amici parigini cominciamo ad averne diversi, e tutti sempre molto accoglienti. Sabato mattina abbiamo scoperto la cerimonia del the giapponese, nel pomeriggio siamo invece andati a giocare a petanque sul canale Saint Martin (quello con le chiuse, su cui Amelie Poulain faceva rimbalzare le sue pietre piatte).
Le petanque sono come le nostre bocce, solo un poco più leggere, e decisamente più popolari tra i giovani che in Italia. A differenza delle bocce italiane il punto da cui si tira è fisso e determinato da un girigoro tracciato con il piede, il terreno di gioco accidentato e insidioso introduce una casualità aggiuntiva alle traiettorie. Si gioca di preferenza con un bicchiere di Pastis nella mano che non lancia, parrebbe aiutare equilibrio e mira. Chi detesta l'anice può rimpiazzarlo con la birra, ma non è la stessa cosa. Le signorine sembrano preferire vestitini leggeri, i veri campioni indossano occhialoni alla moda. Si vince collezionando 13 punti, spesso contemporaneamente a altrettanti bicchieri di Pastis.
Sul bordo del canale i parigini prendono il sole, leggono, e un gruppo di ragazze piuttosto carine festeggia un addio dal nubilato, che da queste parti prende il bizzarro nome di "sepoltura della vita di giovinetta". Si sta piuttosto bene.
LUCA dice
Ciao, se tu vivessi in provincia di Cuneo, in una valle dove si parla ancora l' occitano o "a nosto modo" come diciamo noi, scopriresti che giocare a petanque su una strada sterrata accompagnandosi con fiumi di pastis o di richard ( e non sono la stessa cosa) ( chi beve pastis difficilmente gradisce il richard e viceversa ) e' ancora abbastanza frequente anche tra i giovani.
Da noi si dice douname d' aigo per lou pastis trad. dammi dell' acqua per allungare il pastis unico momento in cui si beve una bevanda creata per lavarsi ma non per dissetarsi Buona giornata Luca