La ragione principale per cui da un paio di settimane latito da queste parti (ma non l'unica: venerdì per esempio ero a Parigi a gestire questo workshop) è sintetizzata da questa immagine, catturata venerdì pomeriggio dallo schermo di controllo di LHC:
Ebbene sì, dopo il letargo invernale LHC si è finalmente risvegliato, e, se da una decina di giorni i fasci giravano nel tunnel raggiungendo in fretta e senza problemi l'energia di 4 TeV ciascuno, il 30 Marzo le primissime collisioni protone-protone a 8 TeV sono finalmente arrivate:
I fasci non sono ancora stabili, il che vuol dire che per sicurezza non tutti i rivelatori sono accesi. In particolare, per evitare brutti incidenti in caso di deviazioni inattese dei protoni, i tracciatori centrali in queste condizioni restano spenti. Ma, per la tarda mattinata di oggi, i macchinisti di LHC hanno promesso di alzare la bandiera che dichiarerà stable beam!, e di darci le prime collisioni a 8 TeV potenzialmente utili per la fisica.
A dire la verità, probabilmente ne riceveremo una manciata o poco più, perché per raggiungere intensità dignitose pare abbiano ancora bisogno di un po' di giorni per sistemare qualche dettaglio della macchina. Come spesso in questi casi, chi si occupa dell'acceleratore lavora alacremente durante la settimana, più o meno con con orari da ufficio, per poi lasciare i poveri fisici degli esperimenti a prendere dati durante la notte ed i weekend. In quest'occasione, pare che sarà il weekend di Pasqua a venire sacrificato: i macchinisti pianificano di dichiarare tutto buono e stabile per la presa dati più o meno giovedì sera, per la gioia massima di chi, come il sottoscritto, dovrà restare di guardia a verificare che tutto vada bene, e che ATLAS non faccia le bizze, tra Venerdì Santo e Pasquetta.
Bigalfry dice
Cosa rischiano i rivelatori in caso di deviazione dei fasci?
P.S.: mi dispiace per le tue vacanze! 🙁
Marco dice
@Bigalfry: dipende dai rivelatori e dai fasci. I tracciatori, che sono quelli più vicini e dunque rischiano di più. "brucerebbero". Ma in generale non vuoi che un fascio collimato vada contro un qualunque altro rivelatore! Il problema è comunque più sottile: anche senza finire direttamente contro i rivelatori, i fasci "non stabili" possono avere aloni di protoni intorno alla linea di fascio che, sebbene meno energetici di un pacchetto intero, potrebbe generare problemi al silicio dei tracciatori, specie se accesi (per ragioni su cui sorvolo), che è la ragione per cui li lasciamo spenti in queste condizioni.
Vince dice
Che bella notizia!
E' da quasi un mese che seguo con emozione le fasi di commissioning sulle pagine OP Vistars e non avevo proprio idea di quando la fisica potesse ricominciare.
Mi dispiace per Pasqua, Pasquetta e weekend vari, ma se ti può consolare penserò con affetto a te e ai tuoi colleghi quando le collisioni torneranno 🙂
Congratulazioni per il workshop e grazie per il link; dalle slides del tuo intervento (impossibili da capire per me) riesco almeno a vedere quanto lavoro avete da fare!
Mi sembra di capire che con l'esuberanza di dati del 2011 e con i nuovi dati in arrivo nel 2012 ne avrete in abbondanza per riempire il lungo stop per l'upgrade di LHC nel 2013.
Ciao!
Daniele S. dice
Dai dai coraggio, è per una grande causa! Un abbraccio riconoscente 🙂 Daniele
francesco dice
Dispiace che le sante feste pasquali te le passi giù in caverna, ma non più di tanto poi, tu ora aquisirai delle conoscenze che poi distribuirai in gocce a noi assetati di sapere a buon mercato cioè gratis.....che bella parola. Noi poveri tapini qui a sorbirci la Pasqua fra un risotto e un sorbetto, un agnello e un brunello.....dai Marco non perdi niente anzi, niente riflussi ,abbiocchi, fegati pesanti.......ti penseremo spesso ......avrai tempo per rifarti quando sarai vecchio, ricco e famoso.
Ciao auguri comunque a te e alla famiglia
Mattia dice
Ciao Marco! Come sono trascorse le """"""feste""""""? vista qualche bella collisione?!
Tiziano dice
Caro Marco,
leggendo il tuo post e a proposito di nuove collisioni mi è venuta la curiosità di sapere qualcosa in più a proposito della 'musica' dell'lhc. Ho trovato sul web questa cosa: http://lhcsound.hep.ucl.ac.uk/index.html
L'impressione è che il software usato dagli autori del sito processi i dati raccolti dai rilevatori in modo da rendere conto delle differenze di 'linguaggio' presenti dentro i dati stessi. Credo sarebbe molto più interessante saperne di più sulle caratteristiche fisiche del rumore delle collisioni: frequenze, risonanze, ecc..
Davvero un gran blog il tuo.
In bocca al lupo a te, alle tue colleghe e ai tuoi colleghi e, ovviamente, ai fasci (che brutta parola però!) di particelle.
Ciao,
Tiziano
Riccardo dice
Ciao, vedo che le collisioni procedono a ritmo serrato, ma come mai Atlas ha una luminosità instantanea molto inferiore rispetto a CMS?
Marco dice
Da quello che so, pare che ci sia un problema di normalizzazione della misura della luminosità tra i due esperimenti, perché i macchinisti vedono una luminosità comparabile nei due punti, e altri tipi di misura sono in accordo. E, ovviamente, l'errore sarebbe di CMS 😉
Asmaro dice
Un saluto alla comunità scientifica 🙂 vedo che ancora non c'è nulla di nuovo......
Ciao
Vince dice
Ciao Marco.
Riguardo la differenza di luminosità rilevata tra ATLAS e CMS, che ultimamente sembra nell'ordine del 20% (!), sarà possibile avere una risposta definitiva dai Van der Meer scans che stanno eseguendo or ora? (Lunedì 16 sera).
Sarebbe così brutto se avesse ragione CMS? Si tratterebbe di un bell'incremento 🙂
Marco dice
@Vince: si, in effetti dovremmo sapere come stanno le cose veramente dopo gli scan VdM. Se CMS avesse in effetti il 20% in più di luminosità sarebbe grave: in periodi in cui ci sono potenziali scoperte in ballo, è importante che nessuno sia avvantaggiato da una manciata di dati in più!
Vince dice
Grazie Marco!
Perdona la mia curiosità... ma come potrebbe esserci una tale differenza dopo che nei run 2011 le luminosità tra i due esperimenti erano pressoché uguali? E' cambiato qualcosa nell'hardware nella pausa invernale? Pur essendo molto ignorante in materia, ho come l'impressione che sia un mistero intrigante.
Marco dice
Penso che in realtà sia solo un problema di misura. Ma non è impossibile che in due punti di collisione diversi si ottenga un rate di collisioni differente: basta che i fasci siano strizzati o collimati in modo diverso.
bob dice
E comunque, come ha twittato il buon Red Ronnie: "La fisica non spiega un bel nulla. La scienza ha sempre rallentato il futuro"
Qualcuno gli ha suggerito di buttarsi dall'ultimo piano di un palazzo: se galleggia a mezz'aria ha ragione lui, se si spiaccica, ha ragione la fisica....
Fabiano dice
@Marco: vorrei chiederti se si è dipanata la faccenda della differenza di luminosità tra CMS e ATLAS. Negli ultimi giorni non mi sembra sia cambiato nulla.
Dudi dice
@Marco: mi sembra che dopo il TS siano tornate ad essere uguali, cosa è cambiato ?
Marco dice
C'è stato un lavoro di conteggio di eventi con un bosone Z in entrambi gli esperimenti: siccome non c'è motivo di pensare che la natura ne produca di più da una parte dell'acceleratore che dall'altra, sono un ottimo sistema di normalizzazione del numero di collisioni osservate.