Premessa: in Svizzera votano più o meno ogni due settimane. Il referendum è lo strumento di partecipazione politica preferito, tutti sono chiamati a esprimersi su tutto, dalle cose serie (chessò, la legge sul diritto d'asilo) a quelle meno serie (inserire lista a scelta su possibili leggi bizzarre riguardanti mucche, cioccolato orologi a cucù: votano anche queste). Tutto questo per dire che è facile perdere interesse in fretta per la politica Svizzera. Però è altrettanto facile risvegliarsi di colpo quando, per esempio andando al lavoro, ci si ritrova davanti al naso una pletora di manifesti elettorali come questo qui di fianco.
Le pecore ariane che cacciano il montone di colore sono la cifra della campagna elettorale dell'UDC svizzero, l'Unione (per nulla) Democratica (più di estrema destra che) di Centro. A nulla sono servite iniziative trasversali come quella dei montoni di guardia per riportare i toni della campagna a un livello civile. E, giusto perché non vi facciate illusioni, sappiate la Svizzera ha votato proprio questo weekend, e l'UDC (diciamolo di nuovo, per chiarezza: un partito xenofobo e populista di estrema destra) ha decisamente vinto, conquistando una larga maggioranza al parlamento cantonale. Magari la notizia vi era sfuggita: se per caso aveste dei dubbi sulla direzione politica presa da mezza Europa. ecco l'ennesima conferma.
P.S. D'altronde, che cosa avremmo dovuto aspettarci da uno stato che ha riconosciuto il diritto di voto alle donne nel 1971?
[...] A disturbing electoral poster won Switzerland’s elections last Sunday is discussed (in Italian, but you can get to see it nonetheless) in Marco’s Borborigmi. [...]